laboratorio di scrittura


Ciao.
In questo blog troverai articoli scritti da me, da ciò che sento, ciò che vivo ….
In questa pagina ti racconterò del mio percorso con la scrittura e la fototerapia.
Questi laboratori mi hanno fatto incontrare donne meravigliose che mi hanno aperto la strada.
Piano piano, ritagliandomi del tempo scriverò.....
Grazie 
e continua a seguirmi!



vecchie passioni... il tempo ritorna..


"Un cammino è per sempre"
Gubbio è ormai alle spalle e sono nuovamente immersa nella natura, questa volta un po’ meno selvatica e io anche; sembra quasi che il paesaggio cambi insieme a me, ma è più probabile che cambi io davanti al mio orizzonte.
Un sorriso soddisfatto mi circonda il viso, un po’ perché è già il terzo giorno di cammino, un po' perché oggi non sono sola. So che presto ci divideremo e camminerò nuovamente con i miei silenzi e rimescolando il baule dei ricordi nascosti in fondo al cuore, che è più pesante dello zaino che mi porto a spalle ma mi godo questo istante guardando Mirco dall’altra parte della macchina fotografica.
Il cielo è così azzurro e limpido  che sembra che gli Angeli l’abbiano disegnato stamattina e ancora non vibra per il calore del sole, che a quest’ora è ancora basso.E’sotto questo cielo che ho sentito, per la prima volta, di essere figlia di Dio.
Le colline verde bruno scaldate dal sole d’agosto sembrano piccole dietro alle balle di fieno rotonde e giganti. E io, li in mezzo,  mi sento quella bambina con le treccine che giocava a nascondino nei campi ad Argentera. Il profumo è lo stesso, l’erba alta e secca, il fieno è asciutto e tagliente. Si percepisce la spensieratezza anche se gli occhi sono nascosti dietro le lenti scure. Ci sono dei piccoli  sassolini di ghiaia sulla strada, quelli che ho calpestato un passo dopo l’altro, per necessità, per sopravvivenza, per arrivare a un ruscello, per rinfrescarmi corpo e anima dopo tanta strada.
Un po' come ho fatto in questi ultimi anni, passare sopra alle persone  e alle situazioni, con passo deciso, per sopravvivenza, per ritrovare me stessa. La strada la sto ancora cercando e probabilmente è per questo che sono qui. Ma questo non  non mi fa paura, la strada ce l’ho tra le mani, ne sono certa, come le mappe che tengo stretta al petto per non perdermi mai più.
Sono partita da sola, disperata contro tutti, come nella vita. Piano piano ho finito il cibo e anche l’aqcua; ho svuotato il mio zaino come il mio frigo. E ho bussato a una porta per chiedere aiuto, lungo la strada, come ho bussato a mia madre per chiedere perdono.. perdono per essere ciò che sono.
Una donna anziana mi ha offerto acqua e frutta fresca. E come mia madre mi ha riempito il frigo, con compassione, con comprensione, la vecchia signora mi ha riempito lo zaino allo stesso modo, senza fare troppe domande. Che domande vuoi fare  a una che lascia due figli al mare per partire a piedi con nove chili sulle spalle da sola ?! Tanto, probabilmente, non saprebbe rispondere nemmeno lei … ci sono cose che sono da fare, punto e basta.
Mirco mi ridà la macchina fotografica e mi invita ad alzare il passo che tra poco si alzerà il sole e sarà dura. La strada davanti a noi si presenta tutta in salita con discese senza appiglio, dove l’unico punto di sostegno sono le mie mani e la terra sotto i piedi … così come il futuro che mi aspetta. 
Stefania Cecire  24 febbraio 2016


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